Mobilità Sostenibile e Accessibile

Verso un futuro Inclusivo

La mobilità è un elemento essenziale nella vita quotidiana di ognuno di noi. Ci consente di andare al lavoro, di incontrare gli amici, di esplorare il mondo e di accedere ai servizi di cui abbiamo bisogno. Tuttavia, per molte persone con disabilità, la mobilità può essere una sfida quotidiana, spesso limitando la loro autonomia e indipendenza. Ma il panorama sta cambiando rapidamente grazie all’innovazione tecnologica e alle iniziative volte a rendere il mondo più sostenibile ed accessibile.

Mobilità Sostenibile [a cura di Alex Caltagirone]

SOSTENIBILITÀ…non è una scienza esatta o una disciplina con regole e limiti ben definiti, ma è più un modello, un approccio da applicare a svariati tipi di sviluppo della modernità e implica “un benessere” (ambientale, sociale, economico…) costante e preferibilmente crescente, guardando al futuro, fattibilità lungimirante, a lungo termine,”non è tanto il fare, ma il tenere fatto”…cioè “soddisfare i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni”. 
Edilizia sostenibile, viabilità sostenibile, enogastronomia sostenibile, turismo sostenibile, agricoltura sostenibile…tantissimi i campi a cui applicare modalità sostenibili e moltissimi i fattori, le condizioni, i criteri, le caratteristiche da considerare, incrociate poi con le richieste specifiche dell’argomento in questione. 
L’oggetto di questo articolo è la mobilità sostenibile, la sostenibilità applicata alla mobilità, cioè il muoversi o spostarsi e soprattutto come, in che modo? Proviamo ad “analizzare” un po’ alla buona un esempio, giusto per intenderci meglio: “Mi sono innamorato profondamente della cultura giapponese e ho intenzione di andare a conoscere direttamente geishe e samurai durante le prossime due settimane di ferie dall’ufficio, tenendo fede alla mia passione per la bicicletta e alla voglia di non inquinare”…
Certo, considerando il fattore ecologico la scelta migliore è la bicicletta. Non inquina bruciando carburante né devasta il territorio, percorrendo con delicatezza strade e sentieri, niente ingorghi, congestioni o frastuono di clacson, evitando inoltre di stravolgere le abitudini della fauna locale, anche nel senso acustico e luminoso. Anche dal punto di vista economico la bicicletta vince: costa relativamente poco comprarla e la manutenzione ordinaria è normalmente affidata al “fai da te”.
Se poi scelgo la pedalata assistita elettricamente allora mi costerà un po’ di più e devo mettere in conto anche le periodiche ricariche, se il mio pannellino fotovoltaico portatile smette di funzionare o nei giorni di poco sole. A dirla tutta si potrebbe parlare anche del silenzio, la magia dell’immersione nella natura, la meraviglia della lentezza, ritmo umano, della possibilità di fermarsi in ogni momento per una foto, un cinguettio, uno spuntino, un respiro a pieni polmoni con urlo e gestacci irripetibili incorporati, o appunto il respiro, il benessere psicofisico, il restare in forma dolcemente senza palestra o robacce simili.

Alla radio sta suonando “you can’t always get what you want” (“non puoi sempre ottenere quello che vuoi”, Rolling Stones), a ricordarci talvolta la necessità elastica flessibile morbida…dei compromessi. 
Ma non sono poi così in forma come faccio credere e ho paura di non riuscire a dormire abbastanza e recuperare un po’, non so parlare inglese né le lingue di tutti i paesi che attraverserò, funzionari poco onesti da pagare e attese inspiegabili in dogane per i permessi di transito, cibo e letto da trovare e pagare, cadute…bici da riparare e corpo qua e la da curare, disastri climatici e guerriglie, terrorismi, violenze…moltissimi rischi, pericoli prevedibili e imprevisti di ogni tipo…… e comunque tra 15 giorni devo timbrare il cartellino in ufficio e non ho a disposizione gli svariati mesi necessari, no no. 
Ok, capito. Andrò in aereo nel lontano Giappone e mi porterò dietro la mia bici come “bagaglio eccezionale”, (oppure in alternativa prendo i contatti e la noleggio appena giunto in Giappone). Arriverò tranquillo e pronto per fare tutti i miei giri, senza neanche l’ascella pezzata. E anche per gli spostamenti interni… meglio caricare la bici su treni, traghetti o aeroplani. Che poi l’inquinamento esagerato dei grandi mezzi di trasporto sarebbe da calcolare suddividendo per il numero totale dei passeggeri. 
Dai. In fondo sono tanti i compromessi benevoli accettabili sostenibili… gli ingredienti? logica e buon senso! 

Mobilità Accessibile

Cosa significa mobilità accessibile e sostenibile per le persone con disabilità?
La risposta a questa domanda sta emergendo attraverso innovazioni rivoluzionarie come la Veloplus, una bicicletta progettata per consentire a persone su sedia a rotelle di muoversi in compagnia di un conducente.

Mirco ed Alex durante il viaggio Saliamola

Un esempio concreto di come questa bicicletta può fare la differenza è stato il nostro straordinario viaggio Saliamola lungo la Rotta del Sale, da Cervia a Venezia. Questa iniziativa ha dimostrato che è possibile utilizzare la bici Veloplus consentendo a persone come Alex, affetto da atassia (un disturbo nervoso del movimento) di partecipare attivamente a viaggi ed esplorazioni.

Progetti di mobilità inclusiva

A dimostrazione che chiunque può andare in bici nonostante le proprie fragilità, è nata l’Associazione PedalAbile il cui progetto testimonia che anche una persona con disabilità può affrontare un’avventura sportiva, migliorando la propria autostima e la qualità di vita in generale. 
Il suo Presidente, Roberto Dalla Pellegrina, racconta con passione i tanti viaggi fatti con suo figlio Riccardo, disabile: in particolare quello tra i più emozionanti, percorrendo in 11 giorni la Via Francigena da Passiriano (BS) a Roma, incontrando il Papa al traguardo.

Riccardo e Roberto Dalla Pellegrina

La finalità di PedalAbile è di creare una cultura dell’accoglienza e del riconoscimento della persona con disabilità in quanto soggetto che ha diritti e desideri. Pensiamo soprattutto a quei ragazzi che dopo l’esperienza scolastica, o impegnati in progetti di inclusione sociale e lavorativa, chiedono semplicemente un’opportunità per sviluppare ‘propri’ spazi personali, amicizie, affetti, tempo libero da vivere fuori dal controllo di familiari o altre figure educative. La libertà e le possibilità regalate dalla bicicletta sono infatti preziosi doni per chi deve convivere con una disabilità fisica o cerebrale. [Cit.]

Il nostro viaggio Saliamola è stato possibile anche grazie all’Associazione PedalAbile, che oltre ad organizzare eventi e viaggi inclusivi, offre il servizio di noleggio di biciclette accessibili, come la Veloplus, distribuita in Italia da AspassoBike progetto di mobilità sociale, sostenibile, piacevole, ecologico, ma soprattutto divertente per il trasporto di persone con diverse disabilità.
Noi abbiamo utilizzato Veloplus con pedalata assistita elettricamente, ma vi sono disponibili altri modelli.

La scelta della bicicletta come mezzo di trasporto è indiscutibilmente una delle opzioni migliori dal punto di vista ecologico. La bicicletta non inquina, non crea congestioni stradali, e permette un contatto diretto e rispettoso con l’ambiente circostante. Inoltre, offre benefici tangibili per la salute, come il miglioramento della forma fisica e la riduzione dello stress.

Il futuro della mobilità è sostenibile, accessibile ed inclusivo, e sta migliorando la vita di tutti noi.


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